
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Sassari, coadiuvati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna e dai militari della Compagnia di Alghero, hanno eseguito un'importante operazione antidroga, arrestando un uomo sospettato di gestire un traffico di stupefacenti destinato alla piazza locale.
Nel corso di una perquisizione domiciliare, i militari hanno scoperto nell’abitazione dell’uomo un vero e proprio deposito di droga, nascosto nell’armadio della camera da letto. Il sequestro è di rilevanti dimensioni: 3 chilogrammi di marijuana, 1,2 chilogrammi di eroina e 800 grammi di cocaina, per un totale di oltre 5 chili di sostanze stupefacenti.
Con la droga sono stati rinvenuti anche gli strumenti del mestiere: un bilancino elettronico di precisione, materiale per il confezionamento delle dosi e una tessera sanitaria contraffatta, elemento che suggerisce l’utilizzo di documenti falsi per le attività illegali.
L’uomo è stato trattenuto in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Su disposizione della Procura della Repubblica di Sassari, è stato trasferito nella casa circondariale di Bancali, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto davanti al Giudice delle Indagini Preliminari.
Nella stessa giornata, sempre ad Alghero, i Carabinieri hanno denunciato a piede libero un secondo uomo. Nel corso di un’altra perquisizione sono stati trovati 145 grammi di marijuana, 2 grammi di hashish, un altro bilancino di precisione e la somma di 5.070 euro in contanti, suddivisi in banconote di diverso taglio, verosimilmente provento dell’attività di spaccio.
Le due operazioni, concluse in poche ore, dimostrano l’intensa attività investigativa e di controllo del territorio portata avanti dall’Arma dei Carabinieri nella provincia di Sassari, con particolare attenzione ai fenomeni di spaccio al dettaglio e al ingrosso. L’uso di unità specializzate come i Cacciatori di Sardegna evidenzia l’approccio strategico e incisivo nel colpire i rifornitori della piccola e media criminalità locale, soprattutto in un periodo dell’anno ad alto consumo come le festività.

La mensa di via Canova a Olbia, gestita dal Gruppo di Volontariato Vincenziano, ha riaperto oggi le sue porte, pronta ad accogliere nuovamente decine di persone in difficoltà. Una ripresa resa possibile da un’immediata e commovente ondata di solidarietà cittadina, scattata dopo il vile furto subito la sera di Natale, quando ignoti hanno svuotato la dispensa subito dopo che i volontari avevano servito il pranzo a oltre ottanta bisognosi.
Nella tarda serata del 25 dicembre, dopo una giornata di intenso lavoro dedicata agli altri, i volontari hanno scoperto la dispensa completamente saccheggiata. A essere sottratti sono stati olio, carne, conserve, prosciutti e tutte le provviste donate dalla comunità per garantire pasti dignitosi anche durante le festività. Non ci sono stati segni di scasso alle porte principali, facendo supporre che i ladri siano entrati passando per un corridoio interno che collega la sala del dormitorio alla mensa. La struttura, sprovvista di un sistema di videosorveglianza, è rimasta indifesa.
La notizia, diffusa sui social dal parroco di San Simplicio, Don Antonio Tamponi, ha fatto immediatamente il giro del web, suscitando sdegno e una pronta reazione. Decine di cittadini, associazioni del territorio e persino sindaci hanno condiviso l’appello, trasformando lo sconforto in un’azione corale.
È così nata un’iniziativa concreta: oggi, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, la Cittadella della Carità in via dello Zaffiro ospiterà una raccolta straordinaria di beni alimentari. Tutto ciò che verrà donato sarà destinato a rifornire la mensa di via Canova, per permetterle di continuare la sua opera insostituibile.
Guidata dalla presidente Tiziana Marzocca, la mensa rappresenta un fondamentale presidio di sostegno per la comunità olbiese. Il gesto criminale ha colpito non solo le provviste, ma il simbolo stesso di una solidarietà quotidiana e silenziosa. La pronta riapertura, sostenuta dalla generosità della gente, è una chiara risposta: la comunità non lascia indietro nessuno, nemmeno chi cerca di spegnere un lume di carità.
La vicenda, oltre a ricordare la vulnerabilità di queste realtà, ha illuminato la straordinaria capacità di reazione del tessuto sociale olbiese, dimostrando che, anche di fronte alla meschinità, il bene può organizzarsi e moltiplicarsi, soprattutto nel segno del vero spirito delle feste.


La Polizia Municipale di Cagliari ha chiuso il cerchio sul grave incidente di via Po avvenuto nel pomeriggio della Vigilia di Natale. Gli agenti hanno individuato e denunciato il conducente dell’auto pirata che, dopo aver investito una 30enne che attraversava la strada, è fuggito senza prestare soccorso, abbandonando la giovane in gravi condizioni.
La donna, investita mentre attraversava la strada, è stata trasportata d'urgenza al Policlinico Brotzu in codice rosso. Le sue condizioni hanno reso necessario un ricovero con una prognosi stabilita in 30 giorni, a testimonianza della violenza dell’impatto.
L’uomo, un 57enne residente a Pula già noto alle forze dell’ordine, è stato braccato dagli agenti della Locale. La pressione delle indagini lo ha portato a costituirsi spontaneamente oggi nella caserma di via Crespellani. È stato quindi denunciato a piede libero per i reati di omicidio stradale (ex art. 589-bis c.p.), fuga e omissione di soccorso. Contestualmente, gli è stata ritirata la patente di guida.
A inchiodarlo sono stati i reperti rinvenuti sulla scena del crimine, l’esame delle immagini video delle telecamere di sorveglianza della zona e le preziose testimonianze raccolte dagli investigatori.
L’episodio di via Po non è stato isolato. Nelle 48 ore successive al Vigilia, la Polizia Locale è dovuta intervenire per i rilievi di altri due incidenti con fuga, per fortuna senza feriti. "Anche in tali circostanze – spiegano dalla Municipale – i veicoli coinvolti sono stati rintracciati grazie alle tracce lasciate sul posto e alla collaborazione dei testimoni".
I tre casi in rapida successione accendono i riflettori sul preoccupante fenomeno delle fughe dopo sinistro a Cagliari e sulla determinazione degli agenti nel perseguire i pirati della strada, anche grazie al supporto tecnologico e della comunità.

Un gesto intimidatorio ha colpito nel pomeriggio di oggi il circolo affiliato ARCI “Culleziu”, situato all’interno del complesso della palestra bunker in via Poligono, a Sassari. Ignoti hanno lanciato due bottiglie molotov all’interno dei locali, per poi darsi alla fuga senza essere identificati.
Fortunatamente, al momento dell’attentato il circolo era chiuso e non vi era nessuno all’interno, scongiurando così il rischio di vittime. I danni, seppur significativi, sono rimasti contenuti: le fiamme hanno distrutto alcune sedie e altri arredi prima di essere spente in pochi minuti dai gestori stessi, prontamente intervenuti con gli estintori.
Secondo una prima ricostruzione, gli attentatori hanno scagliato gli ordigni incendiari attraverso una finestra chiusa da un’inferriata, riuscendo comunque a farli penetrare all’interno. La rapidità dell’azione ha permesso loro di allontanarsi indisturbati, lasciando sul posto solo i danni materiali e un evidente messaggio di intimidazione.
Immediato l’intervento delle forze dell’ordine. Sul posto è giunta la Polizia e ora la Squadra Mobile di Sassari ha avviato le indagini per risalire agli autori del gesto. Gli investigatori sono al lavoro per analizzare le tracce, raccogliere eventuali testimonianze e visionare le riprese delle telecamere di videosorveglianza della zona.
L’episodio, di chiara matrice intimidatoria, getta un’ombra sulla giornata di San Silvestro nella città turritana e riaccende i riflettori sulla sicurezza dei luoghi di aggregazione sociale e culturale
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