tct

La mensa di via Canova a Olbia, gestita dal Gruppo di Volontariato Vincenziano, ha riaperto oggi le sue porte, pronta ad accogliere nuovamente decine di persone in difficoltà. Una ripresa resa possibile da un’immediata e commovente ondata di solidarietà cittadina, scattata dopo il vile furto subito la sera di Natale, quando ignoti hanno svuotato la dispensa subito dopo che i volontari avevano servito il pranzo a oltre ottanta bisognosi.

Il furto nella notte di Natale: entrati senza scasso

Nella tarda serata del 25 dicembre, dopo una giornata di intenso lavoro dedicata agli altri, i volontari hanno scoperto la dispensa completamente saccheggiata. A essere sottratti sono stati olio, carne, conserve, prosciutti e tutte le provviste donate dalla comunità per garantire pasti dignitosi anche durante le festività. Non ci sono stati segni di scasso alle porte principali, facendo supporre che i ladri siano entrati passando per un corridoio interno che collega la sala del dormitorio alla mensa. La struttura, sprovvista di un sistema di videosorveglianza, è rimasta indifesa.

La risposta della comunità: dal web alla raccolta concreta

La notizia, diffusa sui social dal parroco di San Simplicio, Don Antonio Tamponi, ha fatto immediatamente il giro del web, suscitando sdegno e una pronta reazione. Decine di cittadini, associazioni del territorio e persino sindaci hanno condiviso l’appello, trasformando lo sconforto in un’azione corale.

È così nata un’iniziativa concreta: oggi, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, la Cittadella della Carità in via dello Zaffiro ospiterà una raccolta straordinaria di beni alimentari. Tutto ciò che verrà donato sarà destinato a rifornire la mensa di via Canova, per permetterle di continuare la sua opera insostituibile.

La presidente Marzocca e la forza del volontariato

Guidata dalla presidente Tiziana Marzocca, la mensa rappresenta un fondamentale presidio di sostegno per la comunità olbiese. Il gesto criminale ha colpito non solo le provviste, ma il simbolo stesso di una solidarietà quotidiana e silenziosa. La pronta riapertura, sostenuta dalla generosità della gente, è una chiara risposta: la comunità non lascia indietro nessuno, nemmeno chi cerca di spegnere un lume di carità.

La vicenda, oltre a ricordare la vulnerabilità di queste realtà, ha illuminato la straordinaria capacità di reazione del tessuto sociale olbiese, dimostrando che, anche di fronte alla meschinità, il bene può organizzarsi e moltiplicarsi, soprattutto nel segno del vero spirito delle feste.